La normativa vigente in Italia in materia di qualità dell’acqua delle piscine è composta da due fonti principali:
- La Direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, che è stata recepita in Italia dal D.Lgs. n. 31/2001.
- La Norma UNI 10637/2016, che detta i requisiti igienico-sanitari per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione delle piscine.
La Direttiva (UE) 2020/2184 stabilisce i requisiti di qualità che devono essere soddisfatti dall’acqua destinata al consumo umano, comprese le acque di piscina.
I requisiti microbiologici, chimici e organolettici sono gli stessi per tutte le acque destinate al consumo umano, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso.
La Norma UNI 10637/2016 fornisce indicazioni più dettagliate per la gestione dell’acqua delle piscine, in particolare per quanto riguarda i trattamenti chimici e fisici necessari per garantire la sua qualità.
In sintesi, la normativa vigente in Italia in materia di qualità dell’acqua delle piscine prevede che l’acqua:
- Debba essere potabile, ovvero deve soddisfare i requisiti di qualità stabiliti dalla Direttiva (UE) 2020/2184.
- Debba essere trattata in modo da prevenire la proliferazione di microrganismi patogeni.
- Debba essere monitorata regolarmente per verificare la sua conformità ai requisiti di legge.
I controlli sulla qualità dell’acqua delle piscine sono effettuati dalle autorità sanitarie competenti, che possono richiedere al gestore della piscina di effettuare analisi dell’acqua in caso di sospetta contaminazione.
I requisiti specifici di qualità dell’acqua delle piscine, stabiliti dalla Direttiva (UE) 2020/2184 e dalla Norma UNI 10637/2016, sono i seguenti:
Requisiti microbiologici
- Conto totale di batteri aerobi mesofili (TMBA): non superiore a 100 UFC/ml
- Conto fecale (FC): non superiore a 5 UFC/100 ml
- Escherichia coli (E. coli): assente in 100 ml
- Enterococchi intestinali (EI): non superiore a 10 UFC/100 ml
Requisiti chimici
- pH (scala da 0 a 14): da 6,5 a 8,5
- Cloro attivo libero (Cl2): da 0,6 a 1,2 mg/l
- Cloro attivo combinato (Cl2O): non superiore a 0,3 mg/l
- Cloriti (ClO2): non superiore a 0,2 mg/l
- Ozono (O3): non superiore a 0,03 mg/l
- Sostanze organiche (Kubel): aumento massimo di 3 mg/l in O2 consumato rispetto all’acqua di approvvigionamento
Requisiti organolettici
- Odore e sapore: accettabili
- Torbidity (trasparenza): non superiore a 3 mg/l in SiO
- Solidi sospesi (SS): non superiore a 4 mg/l per filtrazione su membrana da 0,45 µm
- Solidi grossolani: assenti
- Colore: non superiore a 5 mg/l Pt/Co oltre quello dell’acqua di approvvigionamento
La gestione dell’acqua delle piscine deve essere affidata a personale qualificato, che deve essere in grado di effettuare i trattamenti chimici e fisici necessari per garantirne la qualità.